La Prima Guerra Mondiale
Nel 1917 gli Stati Uniti entrarono nel conflitto che da tre anni si era scatenato in Europa, pertanto i militari richiesero delle moto da poter utilizzare nelle operazioni. Le Harley-Davidson erano già state testate dalle forze armate durante le schermaglie al confine con il Messico contro Pancho Villa, ma fu solo con la prima guerra mondiale che le motociclette furono adottate in grandi numeri (circa 45.000 esemplari). Si trattava di cinque modelli, due monocilindriche e tre bicilindriche (18F monomarcia, 18G e 18J dotate di tre marce) con propulsori di circa 1.000 cm³ di cilindrata. Nello stesso tempo HD consolidava la sua posizione di fornitore delle forze di polizia di tutto il Paese.
Con l'ingresso degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale in seguito all'attacco giapponese di Pearl Harbor (dicembre 1941) HD ritornò a produrre, in grandi numeri, motociclette per le forze armate; i modelli prodotti erano la WLA e la XA: quest'ultima era sostanzialmente una copia della BMW utilizzata dalla Wehrmacht, come l'originale era dotata di un motore bicilindrico boxer raffreddato ad aria, realizzata in pochissimo tempo su pressante richiesta dell'esercito americano, in quanto i militari erano rimasti impressionati dalla semplicità e affidabilità della motocicletta tedesca. In totale la Harley-Davidson produsse durante il secondo conflitto mondiale 88.000 motociclette, ma di queste solo un migliaio circa furono delle XA (il che ne fa attualmente il modello HD più raro dagli anni '40).
Vinta nel frattempo la Guerra, le moto prodotte in surplus e soprattutto quelle abbandonate dai soldati americani in Europa andarono ad alimentare il mercato post-bellico europeo: furono adottate infatti da molte forze armate e di polizia per anni e per alcuni aspetti contribuirono ad alimentare il sogno americano degli europei, oltre ad influenzare la tecnica produttiva delle case motociclistiche del Vecchio Continente. Un celebre esempio in tal senso si ha nel film Un americano a Roma, dove Nando Meniconi (alias Alberto Sordi) guida una di queste moto, una WLA 750, anche nota come "Liberator" in quanto appunto portata in Europa dai liberatori americani.
Con la fine del conflitto HD ritornò alla produzione civile, con la messa in commercio di un gran numero di bicilindriche di grande cilindrata ('big twin') motorizzate Knucklehead (Panhead dal 1948), che conobbero un buon successo commerciale in patria.
Nessun commento:
Posta un commento
I links non saranno pubblicati
Links to other blogs shall not published